Luigi Saraceni è stato tra i fondatori di Magistratura Democratica e un punto di riferimento della cultura garantista nel nostro Paese. È stato anche avvocato e deputato: in queste vesti è stato protagonista di battaglie civili come quella relativa al caso Ocalan (l’arresto illegittimo di quel dirigente curdo) e per l’approvazione di leggi per garantire i diritti dei più deboli e affermare il principio di uguaglianza. La legge che porta il suo nome assieme a quello del deputato Simeone, ha contribuito a impedire la carcerazione di massa di persone in attesa di misure alternative.
Per tante generazioni è stato un maestro, di diritto e di coerenza garantista. Univa la profondità del pensiero e della capacità di analisi dei testi a una scrittura limpida e chiara.
È stato protagonista della battaglia contro il proibizionismo sulle droghe e ha aiutato incessantemente il movimento e le associazioni, impegnate nella contestazione del dogma moralista, a trovare le strade alternative nelle sedi giudiziarie e attraverso lo strumento del referendum abrogativo.
Luigi Saraceni era componete del Comitato scientifico della Società della Ragione. Nel 2011, in un seminario internazionale della Società della Ragione a Siracusa, grazie alla sua sagacia, venne prospettata l’iniziativa di denuncia della incostituzionalità della nefasta legge Fini-Giovanardi sulle droghe. La memoria sulla illegittimità costituzionale della Fini-Giovanardi, scritta da Luigi Saraceni, fu presentata dieci anni fa in un convegno della nostra associazione a Udine e costituì la base argomentativa della decisione della Consulta. L’abrogazione di parti rilevanti della legge antidroga fu una vittoria esaltante, che vide la presenza anche di Giovanni Maria Flick nella discussione davanti alla Corte costituzione nell’udienza dell’11 febbraio 2014.
Di recente, Luigi ha ancora dato preziosi suggerimenti per la scrittura del testo del referendum sulla depenalizzazione della coltivazione della cannabis, bocciato dal presidente Giuliano Amato nel 2022.
Luigi Saraceni coltivava le amicizie e la convivialità e animava gli incontri con racconti intriganti e pungente ironia. L’ultima sua fatica è stata la scrittura di una sorta di biografia, una saga familiare, con il titolo seducente “Un secolo o poco più”. Molte furono le presentazioni assai cariche di emozione. In questo tempo aspro e cupo, il ricordo della sua intelligenza sarà di aiuto.