Il 15 febbraio è il giorno in cui, oltre ai sei quesiti sulla giustizia e a quello sull’eutanasia, al vaglio della Corte costituzionale ci sarà anche il referendum sulla cannabis.
Dopo che la Cassazione ha validato le oltre 600mila firme raccolte dal comitato promotore “Referendum cannabis legale”, ora spetta alla Consulta stabilire l’ammissibilità dei quesiti presentati.
Depenalizzare la coltivazione e l’uso personale è il primo passo verso quella legalizzazione della cannabis di cui si parla da tempo ma che, nel nostro Paese, stenta a decollare, frenata com’è da pregiudizi e disinformazione.
Così, mentre in questi anni abbiamo assistito ad aperture importanti da parte di Paesi dove la “war on drugs” è sempre stata la parola d’ordine (basti pensare ai numerosi Stati americani in cui la legalizzazione è ormai una realtà), da noi siamo ancora fermi agli anni ‘90 e all’impianto del Testo unico.
Ci è voluto l’annuncio di legalizzazione del governo Tedesco, per spingere i partiti a considerare di valutare il tema, al punto che anche il PD, con Andrea Orlando, ha dichiarato che è arrivato il momento di una riflessione seria, anche solo per i “riflessi che riguarderanno il nostro Paese, lo si voglia o meno nell’ambito di un mercato unico con le frontiere aperte”.
Tante, tantissime le BUONE RAGIONI per sostenere la CANNABIS LEGALE: dal rispetto dei diritti civili alla riduzione del sovraffollamento carcerario; dagli effetti favorevoli sul fisco all’indebolimento della criminalità organizzata, passando per gli effetti positivi sull’età media del primo approccio alla sostanza. Proviamo a riassumerne alcune a partire dagli atti del seminario giuridico.
https://www.societadellaragione.it/wp-content/uploads/REFERENDUM-CANNABIS-LE-BUONE-RAGIONI-DEL-DIRITTO.pdf (Atti del seminario)
https://ilmanifesto.it/referendum-cannabis-il-15-la-parola-alla-consulta/ (RICCARDO MAGI 9.02.2022)
https://www.ilriformista.it/referendum-cannabis-cura-per-la-giustizia-274768/ (ANTONELLA SOLDO 23.01.2022)
https://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2021/01/22/news/federico-cafiero-de-raho-droghe-leggere-1.358728/ (MASSIMILIANO COCCIA 22.01.2022)
https://www.repubblica.it/commenti/2021/11/29/news/cannabis_droghe_leggere_legalizzazione-328319208/ (CHIARA VALERIO 29.11.2021)
https://www.huffingtonpost.it/entry/cannabis-legalizzata-il-coraggio-di-una-scelta_it_61adc63be4b025be1af9c1fc/ (LUIGI IORIO 6.12.2021)
https://ilmanifesto.it/cannabis-legale-in-canada-un-quadro-positivo/ (LEONARDO FIORENTINI)
Tra le prove che il referendum al vaglio della Consulta dovrà superare, ci sono indubbiamente i Trattati internazionali, “testi sacri” della proibizione. La nuova formulazione dell’art. 117 della Costituzione, introdotta con la L. cost. n. 3 /2001, introduce il vincolo costituzionale, rivolto al legislatore ordinario, statale e regionale, del rispetto degli obblighi internazionali. Il tema della compatibilità delle Convenzioni con le politiche di riforma è sul tappeto da molto tempo. Le Convenzioni prevedono interessanti margini di flessibilità che aprono ad interpretazioni in grado di dare spazio ad esperienze innovative. Dal 2 dicembre 2020, poi, la cannabis non è più tra le sostanze contenute nella quarta tabella della Convenzione Onu sulle sostanze stupefacenti del 1961. Con alcuni interventi contenuti nel XII Libro Bianco sulle Droghe, proviamo a fare il punto su depenalizzazione e rispetto dei trattati.
https://www.fuoriluogo.it/pubblicazioni/libro-bianco-sulle-droghe/politiche-internazionali-2/scuse-e-alibi-contro-la-cannabis-non-ci-sono-piu/ (MARCO PERDUCA 24.06.2021)
https://www.fuoriluogo.it/pubblicazioni/libro-bianco-sulle-droghe/politiche-internazionali-2/i-testi-sacri-della-proibizione-alla-prova-della-depenalizzazione-e-della-legalizzazione/ GRAZIA ZUFFA 24.6.2021)
Infine una riflessione più amplia, a cura del prof. Andrea Pugiotto, sulla stagione referendaria avviata la scorsa estate e che – attraverso la riforma di temi come giustizia, cannabis, eutanasia legale – potrebbe far sbocciare per la prossima primavera un’“Italia 2.0”