L’ordinanza della Cassazione 9691/2022, che ha annullato il trasferimento in casa famiglia del figlio di Laura Massaro, eseguito con uso della forza, restituisce diritti e dignità ai bambini e alle bambine. La Cassazione con chiarezza scrive che l’uso della forza per sottrarre il minore dalla madre e collocarlo in casa famiglia “non è conforme ai principi delle stato di diritto…e potrebbe cagionare rilevanti e imprevedibili traumi per le modalità autoritative che il minore non può non introiettare, ponendo seri problemi anche in ordine alla sua compatibilità con la tutela della dignità della persona, sebbene ispirata dalla finalità di cura dello stesso minore”.
La sentenza è importante anche per altri punti fermi: la messa al bando della “sindrome di alienazione parentale”, anche sotto dizioni diverse che però si rifanno allo stesso concetto pseudoscientifico; il richiamo contro l’utilizzo astratto del principio di bigenitorialità, senza considerare gli effettivi interessi del minore e il trauma di un trasferimento contro la sua volontà.
Infine, è rimessa al centro la soggettività del minore, stabilendo che questi debba essere ascoltato, dando così valore alla sua parola e ai suoi sentimenti (contro la presupposta “patologia” affettiva del minore quale ipotizzata dalla sindrome di alienazione parentale).