A partire da domenica 25 ottobre ha inizio un digiuno a staffetta promosso dalla Società della Ragione che fa seguito al digiuno intrapreso il 12 ottobre scorso da Franco Corleone. In gioco c’è la riabilitazione storica e morale dei soldati fucilati “per l’esempio” nel corso della Grande Guerra.
Il digiuno è una forma di azione e di pressione politica assai forte, perché coloro che vi aderiscono mettono in campo, oltre alle proprie convinzioni, anche il proprio corpo. Pensiamo che ciò sia ora davvero opportuno, anzi, inevitabile, perché non c’è più tempo!
Malgrado i sentimenti diffusi e condivisi che alimentano l’anelito a ripristinare i fili fra verità umanità e memoria, specie nelle terre più crudamente coinvolte dalle tragedie dei fronti di guerra, troppi appuntamenti con la storia sono già falliti, ad iniziare da quello del Centenario.
Da un ventennio ormai il Friuli e la Carnia sono divenuti la “sede operativa” di una lunga battaglia rispetto a cui il Parlamento italiano si è mostrato pervicacemente impermeabile, facendo arenare le varie iniziative intraprese nelle precedenti legislature in un modo incomprensibile anche alla lente di una supposta “ortodossia militarista”. Gli alpini Ortis, Matiz Corradazzi e Massaro, i fucilati di Cercivento, hanno assunto nella loro vicenda e nei loro nomi il diritto all’onore di altri 750 soldati abbandonati ad un colpevole oblio.
In Friuli Venezia Giulia le istituzioni a tutti i livelli hanno ripetutamente ed unanimemente richiesto al Parlamento un passo riparativo; donne e uomini della cultura e della politica hanno affermato con toni accorati le ragioni di umanità e giustizia; sono stati prodotti documenti, saggi, libri, spettacoli teatrali e documentari; si sono svolti incontri e dibattiti in ogni luogo, sempre all’insegna dell’unità di intenti. In questi ultimi giorni don Pierluigi Di Piazza ed il presidente del Consiglio Regionale Piero Mauro Zanin hanno autorevolmente riportato il tema al centro dell’attenzione.
Da quasi tre anni a questa parte la Società della Ragione ha mantenuto costante l’iniziativa di appoggio al ddl 991 presentato dalla senatrice Tatiana Rojc in Commissione Difesa. Prima dell’estate pareva che fosse arrivato, finalmente e tardivamente, il tempo della giustizia.
L’avvicendamento alla presidenza della Commissione Difesa, ora in capo all’ex ministra Pinotti, rischia di riportare indietro le lancette dell’orologio con l’ipotesi di un nuovo testo, di una discussione da ricominciare e di un consenso da ricostruire. Se ciò accadesse si sarebbe perduto il conto con la storia, forse in modo irrimediabile. Il digiuno è il segno che la campagna per il diritto all’onore dei fucilati punta ad una rapida soluzione ed assume le forme adeguate ad un momento cruciale.
I partecipanti alla staffetta rivolgeranno quotidianamente il seguente appello indirizzato alla presidente Roberta Pinotti:
“Illustre Presidente, digiuno per chiedere che venga urgentemente approvato un provvedimento legislativo di restituzione dell’onore ai fucilati “per l’esempio” della Grande Guerra.”
Per primo a digiunare è Massimo Brianese della Società della Ragione. Lunedì toccherà a Giordano Menis, già sindaco di Treppo Grande e consigliere provinciale. Poi, in concomitanza con le sedute del Consiglio Regionale previste, da martedì si susseguiranno i consiglieri regionali Massimo Moretuzzo, Luca Boschetti (già sindaco di Cercivento) e Giampaolo Bidoli. Numerosi sono quelli che hanno già offerto la disponibilità a prendere il testimone della campagna, fra essi Federico Rossi, Massimo Peresson, Emilio Gottardo, Roberta Casco, Leonardo Fiorentini, Serena Franchi, Ivan Novelli. La lista verrà aggiornata nel prosieguo della campagna.
Per adesioni: info@societadellaragione.it