Lo stato può privare le persone del diritto a una vita sessuale e a coltivare affetti solo perché costrette in carcere? Privare i detenuti e le detenute di una vita relazionale e sessuale piena non contrasta col loro diritto alla salute, inteso come diritto alla tutela del benessere psicofisico e sociale? E non è forse il diritto alla salute il primo dei diritti fondamentali per tutti i cittadini e le cittadine, liberi o privati della libertà?
Per questo la Conferenza dei Garanti regionali delle persone private della libertà chiede ai consigli regionali di fare propria una proposta di legge per la “tutela delle relazioni affettive e intime delle persone detenute”, per poi presentarla alle Camere.
La Società della Ragione sostiene questa campagna. Qui sotto trovate la proposta di legge, e qui la presentazione di Grazia Zuffa per la rubrica di Fuoriluogo su il manifesto del 14 agosto 2019.
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